Tyrophagus Similis: Un Piccolo Acaro Per Grandi Danni
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Osservato su floricole e orticole in serra, può essere prevenuto con una buona geodisinfestazione
Agli inizi di febbraio, quando il clima sembrava far presagire una precoce primavera (rivelatosi poi un lungo e piovoso inverno), in una serra nella Piana del Sele un trascurabile attacco di un piccolo acaro chiaro, nell’arco di poche settimane, ha causato la perdita di un'intera partita di spinacio, procurando alla maggior parte delle foglie emerse vistose deformazioni e bucherellature.
Il responsabile di tanti danni, identificato nei laboratorio di entomologia agraria dell’Università degli studi Federico II, è il Tyrophagus similis Volgin, un acaro comune segnalato in Italia già dagli anni Ottanta su cocomero in serra, nonché su spinacio in pieno campo.
Bisogna sottolineare, per non suscitare panico ingiustificato tra i coltivatori, che l’appezzamento in questione non era stato geo disinfestato, cosa che ha favorito uno sviluppo repentino dell’acaro, il quale ha un potenziale riproduttivo elevato anche nei mesi invernali.
Questo episodio è stato spunto di riflessione durante la giornata di studi sulla Protezione delle colture da foglia di IV gamma, tenutasi il 30 aprile scorso a cura dell’Aipp in collaborazione con Antesia. Durante il suo intervento Luigi Sannino del Cra ha dato alcuni cenni sulle abitudini e la biologia del Tyrophagus similis. Una descrizione dettagliata verrà inserita nel volume sui parassiti animali delle colture di IV gamma attualmente in preparazione.
L’acaro in realtà è di abitudini prevalentemente terricole e vive sui detriti vegetali presenti sullo strato superficiale del suolo. Può danneggiare sia specie floricole che orticole in serra per la capacità di colonizzare i germogli delle piantine in fase di levata che, finchè chiusi, offrono loro un microcrima ideale, con un umidità superiore al 90-95%. T. similis è stato osservato su spinacio, melone, anguria, zucca e mais.
Il ciclo vitale passa attraverso gli stadi di uovo, larva, protoninfa, tritoninfa ed adulto. Lo sviluppo da uovo ad adulto dura da
Fattori chiave per lo sviluppo dell acaro sono la temperatura, ottimale a
Il T. similis è vittima di diverse specie di acari predatori (Gamasellodes/Protogamasellus) ma non ci sono predatori specifici adottabili per la lotta biologica. Il controllo chimico risulta difficile a causa dell’insediarsi dell’acaro nei germogli ancora chiusi e quindi nella parte più protetta della vegetazione. Casomai questo non bastasse attualmente non ci sono acaricidi registrati su spinacio, il che rende qualunque tipo di lotta chimica tecnicamente impossibile.
La cosa migliore da fare resta una buona geodisinfestazione; anche una efficace solarizzazione dovrebbe essere sufficiente ad abbattere la popolazione sia autunnale che primaverile.
Ancora una volta prevenire è meglio che curare!
A cura di Marina Margiotta - socio di Antesia